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Il fai da te cancerogeno

Ultimo Aggiornamento: 07/03/2008 22:49
07/03/2008 22:49
 
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Sono quì in un letto, non posso vedere quello che accade fuori. Per quel che so io, o da quello che mi racconti, tutto accade dentro di te o accade fuori. In un caso o nell'altro, che siamo diventati matti noi o il mondo, è la stessa cosa. In tutti e due i casi qualcuno ha elaborato e mescolato e accavallato le parole del Libro più del dovuto.

Abbiamo peccato contro la Parola, quella che ha creato e mantiene in piedi il mondo. Ora ne sono, ne siamo puniti. Come nel corpo dell'uomo ci sono membra e articolazioni e organi così ci sono nel Libro. E se solo omettiamo una lettera o ne scriviamo una di troppo, distruggiamo il mondo intero. Abbiamo cercato di riscrivere il Libro, ma non ci siamo occupati delle lettere in più o meno... C'è una scrittura che fondi il mondo e che non sia il Libro? Mescolare le lettere del Libro significa mescolare il mondo. Non si scappa. Qualsiasi libro, anche il sillabario. Perfino quelli come Wagner dicono che uno che gioca con le parole e anagramma, e stravolge il lessico, ha delle cose brutte nell'animo. Noi, sì noi che cerchiamo di rifare il nostro corpo attraverso il linguaggio.

Per manipolare le lettere del Libro ci vuole molta pietà e noi non l'abbiamo avuta. Ogni libro è intessuto del nome di Dio, e noi abbiamo anagrammato tutti i libri della storia, senza pregare. Colui che si occupa del divino mantiene il mondo in movimento e mantiene in movimento il suo corpo mentre legge, o riscrive, perché non c'è parte del corpo che non abbia un equivalente nel mondo. Se tu alteri il Libro, alteri il mondo, se alteri il mondo alteri il corpo. Questo non abbiamo capito. Il Libro lascia uscire una parola dal suo scrigno, appare per un momento e subito si nasconde. Si rivela solo per un momento come una donna bellissima che si nasconde nel suo palazzo in una camera sperduta. Ha un unico amante, di cui nessuno conosce l'esistenza e se qualcuno volesse violarla lei si ribella. La parola del Libro si rivela solo a colui che l'ama. E noi abbiamo cercato di parlare senza amore e per irrisione.

Abbiamo voluto fare ciò che non ci era consentito e che non eravamo preparati a fare manipolando le parole del Libro. Io sperimento nel mio corpo quello che noi abbiamo fatto per gioco. Il cancro che mi consuma è questione di cellule e cosa sono le cellule? Per mesi abbiamo pronunciato una diversa combinazione delle lettere del Libro. GCC, CGC, GCG, CGG. Quello che le nostre labbra dicevano, le nostre cellule imparavano. Che cosa hanno fatto le mie cellule? Hanno inventato un libro diverso e ora vanno per conto proprio. Le mie cellule stanno inventando una storia che non le appartiene, che non è quella di tutti. Hanno imparato che si può essere blasfemi anagrammando il Libro e tutti i libri del mondo. E così imparano a fare col mio corpo. Invertono, traspondono, alternano, permutano, creano altre cellule mai viste e senza senso o con sensi contrari al senso giusto. Deve esistere un senso giusto e dei sensi sbagliati, altrimenti si muore. Ma loro giocano, senza fede, alla cieca.

Ho letto molti dizionari, molte parole, stidiandone la storia per capire che cosa avvenisse nel mio corpo. Hai mai riflettuto che il termine retorico metatesi è simile al termine oncologico metastasi? Che cos'è la metatesi? Invece di 'palude' dici 'padule'. Il vocabolario dice che metathesis vuol dire spostamento, mutazione. E metastasis vuol dire mutamento e spostamento. Che stupidi i dizionari. La radice è la stessa: o è il verbo metatithemi o il verbo methistemi. Ma metatithemi vuol dire metto in mezzo, trasloco, trasferisco, metto invece di, abrogo una legge, cambio il senso. E methistemi? Ma è la stessa cosa, trasloco, permuto, traspongo, cambio l'opinione comune, esco di senno. E così hanno fatto le mie cellule obbedienti. Ora so ciò che avviene nel mio corpo, solo che non posso intervenire, le mie cellule non obbediscono più.

Muoio perché ho convinto le mie cellule che la regola non c'è e di ogni testo si può fare ciò che si vuole. Ho speso la vita a convincermene, io, col mio cervello. E il mio cervello deve avergli trasmesso il messaggio, a loro. Perché dovrei pretendere che loro siano più prudenti del mio cervello?

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